Piedi e caviglie gonfie: come uno Chef risolve naturalmente

Piedi e caviglie gonfie di uno chef

 

Anna, chef di Giallo Zafferano, soffre di piedi e caviglie gonfie e pesanti a causa del suo lavoro.

È ben noto a chi lavora nell’ambito della ristorazione il sovraccarico esercitato sugli arti inferiori e il senso di stanchezza e pesantezza che a fine giornata ne deriva.

Non ci sono scarpe comode che tengano, né piccole pause tra un piatto e l’altro che possano rigenerare completamente il corpo posto sotto stress: in cucina il ritmo è così frenetico che spesso ci si dimentica anche della fatica, per poi pagare il conto a fine giornata.

Piedi e caviglie gonfi, spesso accompagnati da vero e proprio dolore ai piedi, sono conseguenza dello stare in posizione eretta per lunghe ore, tutti giorni e a volte per intere settimane consecutive senza riposo.

Chi ha fatto della propria passione un lavoro è costretto a soffrire? La risposta è no: piccoli accorgimenti salutari di tipo naturale possono apportare un grande beneficio nella vita lavorativa.

Un benessere fisico ritrovato sul luogo di lavoro che si rifletterà anche sulla psiche e sulla vita quotidiana in generale.

È esattamente quello che ci racconta la chef Anna, che da qualche tempo ha cominciato ad utilizzare un prodotto innovativo a base di ossido nitrico e ha salutato per sempre piedi e caviglie pesanti e doloranti.

Prima di passare alla sua testimonianza, cerchiamo di capire insieme cosa vuol dire soffrire di piedi e caviglie che si gonfiano, quali sono gli altri sintomi connessi e quando preoccuparsi.

 

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Piedi gonfi cause

A chi non è mai capitato di avere a che fare con piedi, caviglie e gambe gonfi a fine giornata? Difficilmente si può dire di non aver sperimentato una sensazione simile, a prescindere dall’età, dalla condizione di salute e dal livello di attività fisica svolta.

Sicuramente, però, chi svolge lavori particolarmente faticosi per gli arti inferiori ne è molto più soggetto.

In termici tecnici, questa problematica viene indicata con l’espressione “edema periferico”, che altro non è che un accumulo di liquidi a livello localizzato, precisamente nei distretti periferici del corpo (le estremità): appunto gambe, piedi e caviglie.

Perché proprio queste zone? Data la loro localizzazione periferica, per effetto della forza esercitata dalla gravità, sono i punti più critici in cui vanno ad accumularsi i liquidi quando si sta in posizione eretta o seduti. Al risveglio, invece, la stessa condizione potrebbe colpire mani e palpebre, per la posizione supina assunta durante il riposo.

Discorso diverso va fatto per i pazienti di età superiore ai 50 anni, nei quali il gonfiore è generato da una condizione detta insufficienza venosa, caratterizzata da un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore.

Per essere più sintetici e precisi, facciamo un elenco dei fattori di rischio più comuni all’origine del gonfiore alle gambe, ai piedi e alle caviglie.

Vedremo che nel caso specifico di coloro che lavorano nel settore della ristorazione (chef, cuochi, camerieri, lavapiatti, baristi, barman ecc.), si tratta di un mix di cause purtroppo necessarie.

Piedi doloranti e caviglie gonfie cause e fattori di rischio più comuni

Ecco un elenco delle cause più comuni di edema agli arti inferiori:

  • stile di vita sedentario;
  • mantenimento della stazione eretta per periodi prolungati;
  • caldo ed alte temperature che determinano una fisiologica vasodilatazione;
  • consumo eccessivo di alcol e cibi salati che determinano ritenzione idrica;
  • scarsa idratazione;
  • calzature troppo strette o con suola troppo piatta per le donne (si consiglia sempre un minimo di 4/5 cm di tacco per facilitare il ritorno dei liquidi);
  • gravidanza (l’utero, aumentando di dimensioni, va a schiacciare la vena cava determinando edemi a gambe e piedi);
  • fluttuazioni ormonali, come nel caso della sindrome premestruale;
  • traumi e fratture a una o più delle strutture del piede;
  • patologie infiammatorie (artriti, gotta, borsiti, artrosi, tendiniti, vasculiti, malattia di Lyme, ecc.) o infezioni sistemiche e localizzate;
  • allergie;
  • assunzione di alcuni farmaci, quali antipertensivi (in particolare i calcio-antagonisti), antinfiammatori FANS, estrogeni, corticosteroidi, terapie contro il diabete, terapie ormonali.

Sicuramente due/tre - tra quelli appena citati - riguardano direttamente gli chef: lo stare in piedi a lungo, le alte temperature che generalmente caratterizzano le cucine, ma anche le calzature antinfortunistiche (con puntale rinforzato, per ovviare alla caduta accidentale di oggetti sull’arto) che quasi sempre sono tenuti ad indossare.

Piede gonfio: quando è spia di patologie più gravi?

In alcuni casi il piede gonfio è associato a patologie importanti che determinano un ristagno dei liquidi periferico, come:

  • insufficienza cardiaca;
  • insufficienza venosa;
  • trombosi venosa;
  • danni e patologie al fegato (ad esempio la cirrosi) o ai reni;
  • malfunzionamento del sistema linfatico;
  • diabete mellito;
  • condizione di grave sovrappeso o obesità.

Piedi che fanno male, gambe e caviglie gonfie quando preoccuparsi?

Quando il gonfiore sopraggiunge occasionalmente, come caso isolato, tendenzialmente non c’è da allarmarsi, dato che a volte basta davvero poco per andare incontro ad edema localizzato. Per esempio, qualche pasto più salato del solito unito ad una scarsa idratazione… una combo perfetta per la ritenzione.

Anche per gli chef non dovrebbe essere motivo di preoccupazione, essendo generalmente una problematica legata più che altro allo stile di vita lavorativo che a patologie, e quindi più semplice da gestire (anche se molto fastidiosa!).

Ma poiché, come abbiamo appena visto, in alcuni casi il gonfiore è indicativo di problematiche anche gravi (a carico di cuore o polmoni per esempio), vale sempre la pena segnalarlo al proprio medico di fiducia in caso di dubbio. Nei casi gravi, infatti, i piccoli accorgimenti non sono sufficienti.

Indispensabile è sempre fare attenzione alla presenza di eventuali ulteriori sintomi e soprattutto verificare che il gonfiore non riguardi soltanto un arto.

I sintomi correlati al gonfiore di caviglie e piedi

L’edema periferico solitamente è correlato ad una sensazione di pressione e dolorabilità nella zona interessata, sintomi sicuramente fastidiosi ma di per sé non rischiosi.

Il gonfiore e i fastidi lievi associati tendono a scomparire autonomamente se si mettono in atto piccole accortezze, a meno che le cause scatenanti non si reiterino nel tempo, specie per motivi lavorativi (come nel caso di chef, cuochi e camerieri).

Quando ciò non accade è bene fare attenzione e registrare eventuali altri sintomi da comunicare al medico. Stiamo parlando di:

  • gonfiore improvviso e immotivato da un solo lato (situazione normale soltanto in caso di trauma);
  • gonfiore eccessivo associato a dolore severo;
  • presenza di rossore o calore al tatto;
  • colorazione violacea-bluastra della cute;
  • febbre o brividi;
  • prurito.

Piedi gonfi rimedi della nonna e terapie specifiche

Passando ai rimedi, questi ultimi dovranno essere sempre mirati alla causa del gonfiore. Partendo da quelle più specifiche e importanti per quanto riguarda l’incidenza sullo stato generale di salute segnaliamo:  

  1. terapie meccaniche e utilizzo di calze compressive per i pazienti con insufficienza venosa cronica;
  2. diuretici in caso di insufficienza cardiaca, malattie del fegato o renali;
  3. terapia anticoagulante nel caso di trombosi venosa profonda;
  4. fisioterapia con massaggio linfatico e bendaggio in caso di linfedema, più utilizzo di calze compressive;
  5. rivalutazione della terapia laddove la causa sia farmacologica.

In tutti questi casi è chiaro che ci sia necessità di un parere medico e quindi di una prescrizione specifica al singolo caso.

Nei casi più lievi, invece, si può fare ricorso in autonomia a rimedi più generici e alla portata di tutti. Si tratta di una serie di suggerimenti pratici che prescindono dalla causa e che sono volti al contrasto del sintomo e alla prevenzione di recidive.

In particolare:

  1. mangiare in modo sano ed equilibrato, soprattutto non superare la quantità giornaliera di sale dall’OMS;
  2. idratarsi correttamente (2 litri al giorno nel caso di persone sedentarie, dai 3 ai 5 nel se ci si allena con continuità e/o nei mesi caldi);
  3. fare sufficiente attività fisica, utile a favorire la circolazione e il tono muscolare degli arti inferiori;
  4. tenere sotto controllo il peso corporeo;
  5. dormire con le gambe leggermente sollevate;
  6. cambiare spesso posizione;
  7. indossare calzature comode che non vadano a comprimere i vasi periferici;
  8. indossare abbigliamento comodo, che non vada a stringere eccessivamente i vasi degli arti inferiori.

L’abbigliamento innovativo che sfrutta l’azione dell’ossido nitrico

Con specifico riferimento ai capi d’abbigliamento, segnaliamo l’innovativa tecnologia messa a disposizione da NOAcademy, la stessa che ha aiutato Anna, come ci testimonia nell’intervista che riportiamo di seguito.

Anna, che ha creato e gestisce il blog In cucina con Anna e la sua pagina Facebookcon quasi 1.000.000 di visualizzazioni ogni mese, ha accettato di raccontare un po' di sé e di come ha risolto il problema di piedi e caviglie gonfie a fine giornata lavorativa.

Piedi e caviglie gonfie in cucina

 

La testimonianza di Anna, chef di Giallo Zafferano

- Anna, con i tuoi 1 milione di follower sei veramente un caso di successo! Come hai fatto? Esiste una ricetta facile da seguire?

Prima di dedicarmi completamente alla cucina lavoravo come parrucchiera con mia sorella, dal martedì al sabato. Domenica e lunedì, nelle intere giornate, cucinavo e fotografavo i miei piatti e scrivevo e cucinavo e fotografavo. Per due anni, senza sosta: credevo completamente in quello che facevo e semplicemente lo facevo. Mi faceva stare bene.

Inizialmente il tempo non bastava mai. Oltre a cucinare e fotografare, avevo bisogno di viaggiare, imparare, confrontarmi per fare sempre ricette nuove e originali e non sapevo dove prenderlo! Ma sapevo che era necessario, importante. Che se non avessi fatto un salto di qualità, nulla sarebbe potuto succedere. Mi sono sforzata e tutto poi è arrivato, prima che me lo aspettassi.


 

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- Qual è la cosa più bella e quale quella più difficile? 

La cosa più bella è rappresentata sicuramente dalle relazioni vere con le persone che seguono il mio blog! Mi aprono il cuore. Mi scrivono, mi chiedono aiuto, si affidano. È una fiducia reciproca, una cosa bellissima.

La cosa più difficile è avere a che fare con piedi e gambe gonfie, pesanti e veramente stanche a fine giornata: sto in piedi tutto il giorno, a volte 10 ore ogni giorno, nella stessa posizione.

La microcircolazione è in seria difficoltà: le caviglie sono gonfie e doloranti e i piedi fanno male e la sera sono distrutta.  Non riesco a pensare ad altro che andare a casa, alzarle, mettermi sul divano e aspettare che passi. Mi dicevo che se ci fosse stato un rimedio della nonna per guarire il mal di piedi, lo avrei usato senz'altro.

Il dolore ai muscoli e tendini delle gambe e a caviglie e piedi gonfi sono il vero problema di ogni cuoco. Quando poi il lavoro è continuo e ripetuto per mesi e per anni, sempre nella stessa posizione, il gonfiore alle caviglie diventa veramente difficile da gestire.

 

Piedi e caviglie gonfie di uno chef


- Quali sono i tuoi rimedi contro dolori e piedi e caviglie gonfie alla fine delle giornate lavorative?

Prima di conoscere NOAcademy non conoscevo rimedi. Non esiste nulla contro il dolore cronico e acuto delle persone che come me stanno in piedi tutto il giorno. Devi solo aspettare che le giornate finiscano e fermarti.

In teoria dovresti camminare, cambiare posizione continuamente, ma come fai quando lavori in 10, forse 20, metri quadri per tutto il giorno? Impossibile. Il divano è l'unica soluzione efficace contro piedi e caviglie gonfie.

- Oltre alle gambe, immagino che anche il collo ne soffra. Torcicollo e cervicalgia sono un male necessario degli chef, purtroppo.

Assolutamente sì, un disastro. ma che ci vuoi fare. Alla fine della giornata siamo più in fiamme noi dei fuochi che invece gestiamo.

- Ci racconti la tua esperienza con NOAcademy?

Ho conosciuto NOAcademy casualmente. Da tempo cercavo una soluzione naturale per diminuire i miei problemi ai piedi e alle caviglie, quando sono entrata in contatto con la direzione marketing dell’azienda.

All’inizio ero molto scettica, non riuscivo a credere che un prodotto tessile potesse attivare tutti i benefici che il sito vanta. Il web è pieno di truffe e siamo tutti un po' sulle difensive ormai.

Ma ho dovuto ricredermi: ho finalmente smesso di pensare a un antidolorifico per il mal di piedi.

Grazie a NOAcademy, caviglie e gambe non si gonfiano più: sono diventate leggere! 

Velocemente dopo averli indossati senti un aumento della circolazione, come se ci fosse un piccolo fluido aggiuntivo. Dopo poco tempo, senti le gambe elastiche e soffici e, la cosa più importante, a fine giornata le piedi, caviglie e gambe non sono più gonfie e non fanno più male. Un miracolo!

- Quindi, indossi i capi tutti i giorni?

Certamente si. Li lavo e li indosso e li lavo. Non potrei più farne a meno e li raccomando a chiunque debba fare il mio mestiere. Arrivare a casa leggeri e senza male ai piedi al risveglio è una emozione che non ricordavo da tempo!
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