Male ai piedi di uno chef: una soluzione naturale
Male ai piedi in cucina: è la storia ed il problema di qualunque chef.
Questa testimonianza su come risolvere il male ai piedi è stata rilasciata da Paola Aloi, proprietaria e cuoca di Palazzetta del Vescovo a Todi.
Il suo mestiere la obbliga a intere giornate in movimento con forti infiammazione e dolore ai piedi e alle gambe. Gli arti inferiori sostengono tutto il corpo creando alla fine una pesantezza ed un gonfiore alle caviglie che Paola ha risolto con un paio di solette NOacademy.
Questa testimonianza racconta la sua avventura di vita, i suoi dolori e i suoi piedi che fanno male e che creano così tanto fastidio alla sua vita professionale.
Paola era una manager in una multinazionale alimentare.
Lavorava bene, con successo e soddisfazione ma sentiva che qualcosa non girava, non funzionava come avrebbe voluto e dopo un lungo pensiero e riflessione ha deciso di cambiare vita.
Durante le sue vacanze estive, in un viaggio in Provenza ricco di cicale e lavanda si ferma con il suo compagno di vita per la notte in una piccola struttura di campagna gestita da una parigina, ex manager, che ha trovato il coraggio di lasciare tutto e ricominciare semplicemente nell’odoroso sud della Francia.
Come con un fulmine a ciel sereno, Paola intuisce e riconosce il suo futuro. Dal quel momento, impiegherà 10 anni tra decidere di cambiare vita e effettivamente farlo.
I primi 5 anni passano per capire dove riposizionarsi geograficamente per lavorare e vivere. Decidono per l’Umbria, ricca di casali fantastici, odori forti, gente semplice e pura, paesaggi mozzafiato. E decidono di impegnare la loro vita in un progetto di ospitalità.
A questo punto, la vita di Paola cambia e inizia la sua nuova vita di oste e cuoca.“È un lavoro che adoro ma è estremamente faticoso, le tensioni sono altissime e si sentono sulla muscolatura, spesso infiammata.
La fatica maggiore si sente sul dolore ai piedi e alle caviglie, dolenti e infiammate, che devono stare fermi per ore e sopportare tutto il peso e la tensione di un lavoro che non conosce orari.”
Per lavorare e offrire ai clienti la migliore esperienza possibile, Paola racconta come voglia ascoltare per prevenire e soddisfare continuamente le crescenti esigenze dei clienti.
Sbagliare, in questo mestiere in cui il passaparola è tutto, ha un costo molto elevato.
La giornata di Paola è frenetica.
Si sveglia, toilette, colazione e poi acquisti. 2 ore ogni giorno il mattino per scegliere gli ingredienti per la cucina annusandoli, pesandoli e assaggiandoli, confrontandosi con i fornitori e capire quali siano i prodotti più freschi e gustosi.
“Faccio ogni giorno il menu sulla base di quello che trovo al mercato, che mi affascina e che poi compro, a puro istinto. Non c’è nulla di più appagante di cucinare con alimenti freschi tutti i giorni."
"È un processo creativo straordinario che mi permette di raccogliere l'energia della terra per ritrasmetterle alle persone che ci offrono la loro fiducia, che ci scelgono per dormire e cenare e passare con noi una importante del loro tempo”.
Ritornata dal mercato, serve quasi un’ora per riporre gli alimenti e iniziare a pulire le verdure. A cui, dopo pranzo, si aggiungono altre 7 per terminare le preparazioni, cucinare, servire ai tavoli, parlare con i clienti, pulire i locali per prepararli al giorno che verrà. Tutte in piedi.
“10 ore ogni giorno, 7 giorni alla settimana, 7 mesi ogni anno”. Sono 3.430 ore di lavoro svolte con passione ma con un impatto doloroso devastante sui tendini e le articolazione dei piedi e delle caviglie.La più grande soddisfazione? Quando i clienti tornano, cenano senza rinunciare a nulla e il mattino, facendo colazione, mi raccontano che hanno dormito bene e che si sentono come a casa.
Che certamente ritorneranno! "
"Grazie alle solette NOacademy le mie giornate sono diventate più leggere, i miei piedi fanno meno male e le mie caviglie sono meno infiammate e doloranti.
All’inizio non volevo crederci ma progressivamente ho notato un miglioramento e adesso faccio fatica a farne a meno".
"La prima cosa che ho notato erano i piedi più asciutti e meno gonfi alla fine della giornata lavorativa. A cui si affiancava un minore gonfiore dei polpacci e delle caviglie.
La fatica dello stare in piedi per ore consecutive è purtroppo una costante di noi cuochi e pensare di aver trovato una soluzione così semplice è stata per me una rivelazione".
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