Epicondilite: Stefania Chieppa e la sua esperienza
L’epicondilite è uno dei grandi problemi di ogni tennista, soprattutto se agonista e Stefania Chieppa è certamente tra questi.
Le uniche soluzioni che vengono messe in campo, ad oggi, per contrastare epicondilite e il dolore al gomito nel tennis sono quelle fisioterapiche associata alla assunzione di medicinali anti infiammatori (FANS).
Stefania Chieppa ha invece affrontato e prevenuto radicalmente il problema, in modo completamente naturale, con un paio di manicotti bio funzionali NOAPP.
La tecnologia fotochimica di cui sono dotati è in grado di prevenire la formazione dell' epicondilite accelerando la micro circolazione sanguigna nei muscoli e nelle articolazioni delle braccia, tenendoli costantemente ricchi di ossigeno, caldi, idratati e flessibili.
Scopri i manicotti NOAPP usati da Stefania Chieppa per contrastare il dolore al braccio e l'epicondilite .
Stefania Chieppa, già campionessa nazionale di tennis, in questa intervista racconta la sua esperienza di sportiva e di come i manicotti NOAPP abbiano aiutato la sua muscolatura grazie a una azione miorilassante naturale di contrasto e prevenzione del dolore al braccio.
Stefania è conosciuta su Instagram come @stefaniachieppa e è una (ex) professionista di tennis. È stata 359 al mondo (singolo) e 204 (doppio).
Nel tennis, ha vinto un pò di tutto.
Stefania, ci puoi raccontare qualcosa di te?
D: Cosa fai nella vita, Stefania, ci parli un pò di te? Credo che il campo e la competizione ti manchino parecchio.
R: Sono tecnico nazionale. Lavoro al Circolo della Stampa Sporting (Torino) nel settore dell'agonistica. Appena posso gioco sia per tenermi in forma e sia per poter fare ancora il campionato a squadre e qualche open: faccio fatica a stare completamente senza un minimo di competizione ☺
Inoltre ho lavorato per Supertennis per 7 anni e scritto articoli sul web per una rubrica sportiva.
Sono stata numero 340 al mondo di singolo e 200 di doppio.
Sono poi mamma di 2 bambini (Nicolosi 7 anni) e Lorenzo 3.
D: Come hai fatto a raggiungere i tuoi risultati così giovane?
R: Sin da piccola mi sono dedicata al tennis anima e corpo e la mia mentalità anche in tenera età è sempre stata da professionista forse per questo ho bruciato presto le tappe.
Nonostante ciò a volte non è così vantaggioso perché pretendevo troppo da me stessa e questo comportava ad avere molte pressioni soprattutto dalla gente che mi circondava, e per riuscire a gestirle non era così facile.
Ma comunque nessuno me lo ha mai imposto Non riuscivo proprio a stare senza tennis ☺
D: Quale è stata la tua esperienza sportiva più bella e significativa?
R: Sicuramente il momento più bello è stato quando avevo deciso di smettere di giocare e di provare a fare il mio ultimo torneo al Foro.
Non ero mai riuscita ad entrare ma quell’anno invece per una serie di coincidenze entrai come alternate nelle qualificazioni e vinsi al primo turno con la Sprem all'epoca 75 al mondo (ex 17).
L’emozione che provai a giocare su quel campo numero 6 circondata d tutto quel pubblico che tifava per me e, soprattutto, vincere agli Internazionali di Roma è qualcosa di unico.
D: Quali sono le aree tecniche su cui ti impegni e che vorresti migliorassero ulteriormente?
R: Principalmente io seguo il settore femminile e mi piace far crescere dal punto di vista tecnico/tattico i miei ragazzi/e per cercare di fargli conoscere ogni zona del campo.
D: Cosa ti rende felice in questo sport e cosa diresti a una persona per convertirla e portarla sui campi con te?
R: Questo sport aiuta sotto ogni punto di vista: fisico, mentale e comportamentale. È bello saper che nel bene o nel male quello che fai nel campo da tennis dipende solo da te.
Ti aiuta a migliorare la propria autostima ma nello stesso tempo ad essere umile. Fa capire che nonostante ci siano tanti sacrifici dietro alla fine in qualche modo vieni ripagato perché il lavoro premia sempre a qualsiasi livello e soprattutto aiuta a crescere anche nella vita di tutti i giorni.
Per tutti questi motivi inviterei un bambino o un adulto a giocare a tennis.
D: Quali i disturbi e i fastidi che più spesso ti trovi a dover fronteggiare come atleta, soprattutto quando oltrepassi i tuoi limiti, e quali sono i rimedi che solitamente utilizzi? Quale è la muscolatura più sollecitata?
R: Sicuramente noi tennisti soffriamo principalmente di epicondilite (che noi chiamiamo gomito del tennista), dolore al gomito, tendiniti al polso, al gomito o alla spalla e dolori alle articolazioni del ginocchio e della caviglia.
Poi ci sono i problemi legati alla schiena, perché vuoi o non vuoi è uno sport traumatico.
Per prevenire questi infortuni il fisioterapista o l’osteopata mi hanno sempre aiutata ma a volte non bastava. Spesso sono ricorsa alla mesoterapia per quanto riguarda problemi tendinei.
D: Quale è la cosa che più temi e che potrebbe limitare o bloccare la tua performance atletica per un periodo troppo lungo (per la tua testa e la tua condizione fisica)?
R : per quanto mi riguarda il mio tipo di gioco la parte fisica è sempre stata fondamentale. Quindi epicondilite e dolori osteoarticolari in genere hanno sempre condizionato la mia performance.
D: Da qualche tempo hai introdotto nella tua routine di allenamento, performance e recupero i manicotti da tennis NOAPP. Quali benefici hai sentito? In cosa ti sono stati più di sollievo?
R: Io ho sempre sofferto di gomito del tennista e sicuramente il manicotto NOAPP mi aiuta a proteggere il gomito, che è soggetto alle vibrazioni che provengono dalla racchetta.
Devo dire che ultimamente, grazie ai manicotti NOAPP, ho molto meno fastidio e il mio braccio è al sicuro 😉
D: Potresti fare un paragone con le tecnologie che attualmente usi?
R: sinceramente non ho mai usato altre soluzioni che intervenire direttamente sul tendine al livello medico. Quindi questa soluzione miorilassante del NOAPP è sicuramente un confort.
(NDR: anche Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori usano NOAPP durante i loro allenamenti per prevenire l'epicondilite ma non possono parlarne per motivi di sponsor. Anche per loro, l'epitrocleite ha cause comuni e risoluzioni difficili)
D: Quali sono le tue grandi sfide per il futuro?
R: In questo momento di Covid è difficile fare delle previsioni, si guarda molto al presente perché non si sa mai cosa succederà domani.
Ma visto che sono una persona positiva io mi pongo sempre degli obiettivi e spero di contribuire a far crescere il settore femminile a partire dai piccoli che ha bisogno di riemergere.
Stefania, cosa fai ora, dopo il tuo ritiro?
Adesso insegno, collaboro col canale tv “Supertennis”, ma nel frattempo mi piace ancora gareggiare. Mentre prima mi allenavo 6 giorni su 7, mattino e pomeriggio, ora faccio in media solamente 3 o 4 allenamenti a settimana, tutti mirati a mantenere un certo livello per continuare a gareggiare nel campionato di serie A1 e a qualche torneo open a livello nazionale. Insegnare comunque mi gratifica molto, infatti ho raggiunto la miglior qualifica (ovvero quella di tecnico nazionale) per poter migliorare sempre di più. Sinceramente da ragazza non credevo che avrei insegnato perchè dopo tutti questi anni pensavo di potermi stufare, invece ho capito che continuare a trasmettere questa passione è la cosa che so fare meglio. Nel futuro spero di contribuire alla fuoriuscita di una giocatrice professionista ma nel frattempo ho anche due bimbi piccoli da crescere.
Chi ti è stato più d’auto nella tua carriera?
Sicuramente chi mi è stata più vicino da sempre è la mia famiglia, in primis mio padre!
Perché consiglieresti a qualcuno il tennis rispetto ad un altro sport?
Consiglierei il tennis perché è uno sport completo sotto ogni punto di vista: fisico, mentale e tecnico. Essendo uno sport individuale sei costretta/o ad adattarti e arrangiarti da solo in ogni situazione sia in campo che fuori e ciò ti fa crescere molto in fretta e sicuramente aiuta ad essere più maturi anche nella vita.
Che consigli ti senti di dare ai giovani che intraprendono la carriera del tennis?
Probabilmente consiglierei di perseverare se veramente si crede in quello che si fa e se si hanno le possibilità economiche; di non mollare e provarci perché ci può essere una possibilità per ognuno di noi se ci crediamo veramente e se abbiamo il supporto giusto dalle persone a noi vicine
(Fonte e Syndication per le ultime domande e risposte di Stefania Chieppa: Il Salice, a questo link)
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Stefania Chieppa
Altri sintomi contrastati attivamente dai manicotti miorilassanti vanno dal gomito del tennista alle infiammazioni del gomito e l' epitrocleite.
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