Fascite plantare esercizi contro il dolore

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Ottimo, ti consiglio di proseguire con la lettura. Questo articolo può fare al tuo caso, perché ha la finalità di esporre chiaramente quelli che sono i rimedi più tradizionali, non farmacologici e alla portata di tutti, per il trattamento dell’infiammazione plantare e del dolore da essa causato.

Si parlerà di stretching per fascite plantare, esercizi ad hoc, e di un innovativo abbigliamento a base di ossido nitrico, molecola importantissima nel processo di risposta anti e pro infiammatoria.

Ma prima di giungere al nocciolo della questione, è utile chiarire le idee riguardo questa scomoda patologia che interessa i nostri arti inferiori.

Che cos’è la fascite? Cause e sintomi

Gli sportivi, runners e simili in particolare, lo sanno bene cos’è e come si manifesta. Sì, perché va detto, anzitutto, che le categorie maggiormente colpite sono quelle che quotidianamente svolgono attività che prevedono un sovraccarico a livello podalico.

Ciò non esime dal rischio tutte le altre categorie, ma di certo chi pratica sport o svolge un impiego che comporta lo stare in posizione eretta per molte ore è molto più esposto alle infiammazioni plantari, in particolare alla fascite. Inoltre, secondo quanto ci riferiscono gli studi, l’incidenza stessa della malattia pare crescere proporzionalmente con l’età e il peso corporeo. Perché questo? 

  1. Un peso eccessivo va a sovraccaricare le nostre “basi d’appoggio”.
  2. L’invecchiamento fa perdere flessibilità alle fasce plantari.

Ulteriori cause del disturbo sono connesse ad alterazioni anatomiche del piede (piede piatto o pronato), oppure all’utilizzo di calzature non idonee per la sua salute.

Ma perché “fascite”?

Il nome stesso offre già una importante indicazione: come tutti i vocaboli medici terminanti in -ite, anche questo indica un processo infiammatorio; la restante parte della parola rimanda alla fascia plantare (o aponeurosi plantare), vale a dire quel tessuto fatto robusto e spesso di muscoli, tendini e strutture legamentose che si trovano al di sotto del piede.

Per quanto riguarda la sintomatologia, bisogna fare una distinzione:

  • il sintomo principale di chi soffre di fascite plantare prossimale è il dolore concentrato nella zona del tallone;
  • nel caso di fascite plantare distale, invece, il dolore è avvertito nell’avampiede e può espandersi all’intera pianta.


Altri sintomi connessi al dolore primario, potrebbero essere:

gonfiore dell’arto, senso di stanchezza e arrossamento della zona interessata;

aumento della temperatura corporea;

sensazione di formicolio e difficoltà durante la deambulazione.

Fascite plantare esercizi e altri rimedi: l’ABC della lotta al dolore

Le cure per la fascite che non fanno appello ai farmaci comprendono:

  • riposo dalle attività “incriminate” (tutte quelle che potrebbero aver scatenato l’infiammazione);
  • applicazione di ghiaccio;
  • fisioterapia;
  • tecarterapia;
  • esercizi di allungamento;
  • uso di plantari.

Soffermandoci sugli esercizi per la fascite plantare, tema centrale di questo articolo che approfondiremo tra poco, va detto che si tratta di esercizi che ci sentiamo di consigliare anche in caso di assenza di infiammazione, come routine quotidiana volta a restituire vitalità e benessere ai nostri piedi.

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Fascite plantare stretching: perché fa sempre bene

Avere un programma di esercizi per fascite plantare è molto importante. Lo stretching, in particolare, oltre a distendere i tessuti che circondano il calcagno, aiuta a ritrovare quella flessibilità del tallone d’Achille che spesso, nei soggetti con fascite, risulta notevolmente ridotta.

Tutti gli studi del caso, sono concordi nell’affermare la presenza di miglioramenti nei soggetti sofferenti di fascite trattati con stretching della fascia plantare.

In via preventiva, ma anche quando il dolore è ormai presente, lo stretching risulta essere un valido alleato, più pratico e meno costoso rispetto alle altre alternative.

Ovviamente, abbinare gli esercizi di stretching ad altre terapie potrebbe essere un tentativo più che valido laddove si vogliano accelerare i tempi di recupero e di diminuzione del dolore.

Fascite plantare esercizi da abbinare ad altre terapie

Gli esercizi di seguito elencati sono adatti a tutti e facili da eseguire. Non occorrono specifiche attrezzature, pertanto posso essere svolti anche a casa. Per un’efficacia garantita, andrebbero eseguiti almeno 3-5 volte al giorno.

  1. Stretching della fascia plantare. Da posizione seduta, accavallare le gambe mettendo sopra la parte dolorante. Con una mano tirare la punta del piede verso l’alto, fino a sentire la sensazione della pianta che tira. Mantenere la posizione per 10 secondi e ripetere l’esercizio 3-5 volte.
  2. Stretching al muro.  Collocarsi in piedi di fronte alla parete, mantenendo la distanza di circa un metro. Spostare in avanti il piede non dolente e mantenere la gamba posteriore dritta con il tallone appoggiato a terra e la punta rivolta in avanti. Appoggiare le mani al muro e, mantenendole tese, lentamente protendersi in avanti con il busto, fino ad avvertire una certa tensione a livello del polpaccio (se è troppo leggera, distanziarsi ancora di più dalla parete). Lo stesso esercizio va ripetuto mantenendo la gamba posteriore leggermente piegata. Ogni posizione va mantenuta per 20 secondi per 3-4 volte.
  3. Stretching con gradino. Salire su uno scalino con entrambi i piedi, mantenendosi stabili tramite un appoggio disponibile. Posizionare la parte degli avampiedi sul bordo del gradino, lasciando che i talloni scendano verso il basso lentamente. Il movimento non va forzato, anzi bisogna fermarsi nella discesa non appena si manifesta la sensazione di tensione sul polpaccio. Mantenere la corretta posizione di tensione (senza sforzo) per 15 secondi e ripetere per 3-4 volte.
  4. Stretching con elastico. Sedersi a terra su una superficie rigida con la gamba del piede infiammato tesa in avanti e l'altra piegata. Il piede deve stare dritto, appoggiato sul tallone. Con un elastico (o in alternativa un asciugamano) posizionato alla cima del piede, tirare verso il corpo fino a che non si percepisce una tensione muscolare nella zona posteriore della coscia e nella fascia plantare (inclinare il busto in avanti se la tensione è troppo lieve). Mantenere la posizione per 20-30 secondi, ripetere l’esercizio per 3-4 volte.
  5. Stretching con tubo o pallina. Per svolgere questo esercizio bisogna munirsi di un oggetto di forma tubolare (lattina o bottiglietta d’acqua, se fredde meglio!) o di una pallina da tennis. Da seduti e con il piede nudo, posizionare l’oggetto sotto l’arco plantare e farlo rotolare dal tallone alle dita, senza mai perdere il contatto con l’oggetto. Questo movimento risulta efficace se ripetuto per almeno 5 minuti.

Mai più fascite plantare grazie all’ossido nitrico

Poco fa abbiamo menzionato il ricorso al plantare come uno dei rimedi non farmacologici alla fascite e l’importanza di associare gli esercizi mirati ad altre terapie, con l’obiettivo di diminuire i tempi di guarigione, per ritrovare quella mobilità perduta a causa del dolore.

E se il plantare fosse a base di ossido nitrico, quella molecola “amica-nemica” dell’infiammazione accennata nelle righe introduttive?

Utilizzando un plantare che aumenta l’apporto topico di ossido nitrico nel legamento arcuato, si hanno molteplici benefici che conducono ad una risoluzione naturale della patologia, grazie alla promozione del ciclo infiammatorio attivata dalla molecola stessa.

Un rimedio semplice e alla portata di tutti.

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Fascite plantare: un approfondimento 

 

 

 


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